ABBANDONARSI


Cercando delle risposte che riguardano la posizione etica/esistenziale che l'uomo contemporaneo deve assumere nei confronti delle nuove tecnologie; in specifico di quelle tecnologie che riguardano la comunicazione, ho trovato molto interessante questo pensiero di Martin Heiddeger, che sottopongo alla vostra attenzione:
".....Gli impianti, le apparecchiature, i macchinari che caratterizzano il mondo della tecnica risultano oggi, per tutti noi, per alcuni di piu', per altri di meno, indispensabili. Sarebbe folle slanciarsi ciecamente contro il mondo della tecnica, sarebbe miope condannarlo in blocco come opera del diavolo. Ormai dipendiamo in tutto dai prodotti della tecnica (technische Gegenstande), siamo costretti senza tregua a perfezionarli sempre di piu'. Essi ci hanno, per cosi' dire, forgiati a nostra insaputa e cosi' saldamente che ne siamo ormai schiavi. Tuttavia possiamo anche comportarci altrimenti. Possiamo infatti far uso dei prodotti della tecnica e, nello stesso tempo, in qualsiasi utilizzo che ne facciamo, possiamo mantenerci liberi, cosi' da potere in ogni momento farne a meno (loslassen). Possiamo far uso dei prodotti della tecnica, conformarci al loro modo d'impiego, ma possiamo allo stesso tempo abbandonarli a loro stessi (auf sich beruhen lassen), considerarli qualcosa che non ci tocca intimamente e autenticamente. Possiamo dir si all'uso inevitabile dei prodotti della tecnica e nello stesso tempo possiamo dire loro di no, impedire che prendano il sopravvento su di noi, che deformino, confondano, devastino il nostro essere. Ma se diciamo allo stesso tempo si e no ai prodotti della tecnica, il nostro rapporto al mondo della tecnica non diventera' forse ambiguo e incerto? Nient'affatto: il nostro rapporto al mondo della tecnica diventera' invece semplice e sicuro. Si trattera' infatti di lasciar entrare nel nostro mondo di tutti i giorni i prodotti della tecnica e allo stesso tempo di lasciarli fuori, di abbandonarli a se stessi come qualcosa che non e' nulla di assoluto, ma che dipende esso stesso da qualcosa di piu' alto. Vorrei chiamare questo contegno che dice al tempo stesso si e no al mondo della tecnica con un antica parola: L'abbandono di fronte alle cose (die Gelassenheit zu den Dingen = l'abbandono delle cose e alle cose)....." M.HEIDDEGER "L'abbandono" ediz. Il Melangolo.
Vi confido che mentre sto scrivendo mi stanno venendo in mente alcune immagini relative agli spots televisivi realizzati dalla IBM (in questo periodo passano spesso), per promuovere i loro prodotti informatici. Non so quanto c'entra questa mia breve sensazione che vi descrivero' -bella sensazione, della quale ringrazio la TV- con il pensiero del grande filosofo tedesco, non importa lasciatemi esprimere... Bene, voglio dirvi che tutte le volte che vedo uno spot della IBM, mi viene la voglia di "abbandonarmi", nel senso che vorrei essere in quegli splendidi paesaggi ed ambienti rappresentati, magari disteso sotto un albero, all'ombra.

Claudio Parrini
(1993)